martedì 2 aprile 2013

una giornata lunga 34 ore

Il viaggio è iniziato bene. Lufthansa promossa a pieni voti. Mai successo che mi venisse offerto così tanto alcohol in un volo! Peccato solo per la mia solita, fastidiosissima insonnia.. Nonostante lo stratagemma del restare sveglia quasi tutta la notte precedente.. Nelle 9 ore e mezza di volo tra Francoforte e Shanghai non ho chiuso occhio comunque! Risultato: arrivo in terra di mezzo rincoglionita é con un po' di mal di testa. Ma l'entusiasmo (soprattutto quello di Andrea) fa passare il malessere in secondo piano.
Dopo un'infinita di iter burocratici e dopo più di un'ora di metro, arriviamo finalmente in ostello.. Un mini edificio nascosto all'ombra del maxi hotel in cui ho soggiornato la prima volta! Inevitabile un po' di nostalgia.
Giusto il tempo di una doccia veloce (fredda: l'acqua calda era disponibile solo dalle 6 alle 12 e dalle 15 all'1) e poi via a incontrare la mia Raolu!
L'edificio in cui lavora svetta con i suoi 52 piani in una classica piazza shanghainese fatta di grattacieli ultramoderni.. Tra cui però si nasconde il tempio Jing'an, che (a detta della Marta) con le sue rifiniture dorate costituisce l'unico tempio della città.
Pochi minuti con la mia soul sister e poi lei torna a lavoro.
Prima cosa da fare: procurarsi un SIM cinese. Avendo bisogno di una microsim, decido di non fermarmi al solito chioschetto dei giornali e mi dirigo a un negozio della China mobile.. Dove previo registrazione del passaporto, in "soli" 30 minuti mi fanno un contratto per due mesi.
Quasi dimenticavo il primo contatto con i zhonguoren: un vecchino (verosimilmente parecchio anziano) si avvicina tremolante col suo bastone e comincia a chiacchierare con me e Andrea in perfetto inglese, con un accento migliore del mio. Poche parole, due già chiede sul tempo, un ripasso delle poche parole in italiano che conosceva, e poi se ne va con passo tremolate. Chissà chi era stato quel l'uomo..
Passeggiata infinita fino all'ostello, altra doccia al volo (questa volta davvero bollente) e si esce per cena. Dopo i baozi del pranzo (parola che per qualche strano motivo Andrea non riesce a pronunciare), si passa al classico share cinese contornato da ciotole di mifan fumante. Strano il contrasto del ristorante: uno shady con un tocco di classe, circondato da shady che di classe non avevano proprio niente. La Cina..
Pochi passi tra i grattacieli illuminati e poi raggiungiamo la Marta al Perry's per un paio di cocktail.. Una copia sputata dell'Ellen's di Nanchino! O viceversa, chi lo sa.. Fatto sta che l'unica cosa diversa tra i due locali è la dimensione!
Troppo stanchi per andare a ballare, prendiamo un taxi per l'ostello.. Dove ci aspetta un meritato e lungo riposo..

Seguito però da un risveglio molto meno piacevole!

P.S.

Il VPN non funziona, vince la censura

Cina 1 - Vale 0
Skaters, Piazza del Popolo

lo shady poco shady

Noi e i grattacieli

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