lunedì 8 aprile 2013

ONE NIGHT IN NANJING WO LIUXIA XUDUO QING

Nanchino.. Quanto mi sei mancata.
Non appena fuori dalla stazione già è evidente il contrasto con Shanghai. Più verde, più piccola, meno traffico, più vivibile.. La mia Nanchino.
I viali sono alberati e il cielo è azzurro.
Il tassista non sa bene la strada, l'ostello è in un vicoletto secondario. Faccio strada io e la cosa mi riempie di gioia: mi sento a casa.
Quasi non mi sporgo fuori dal finestrino (mossa da non fare assolutamente in Cina se non si vuole perdere qualche parte del corpo nel caos di mezzi di trasporto che affollano le strade) quando passiamo davanti allo Xiyuan. I ricordi riaffiorano più forti che mai, così tanti e forti da rischiare di eruttare dal mio corpo sotto forma di lacrime. In questo posto ho veramente avuto "the time of my life". Impossibile non farmi sopraffare dalle emozioni.
Andiamo a mangiare nella shady street dove ho consumato quasi tutti i miei pranzi tra il primo settembre e il 23 dicembre 2010. Prima tappa? Scontata: miantiao! Altro sussulto di dolce malinconia quando vedo che il laoban è sempre lo stesso! Il sentimento opposto lo provo invece nel vedere che il cat's place è stato (letteralmente) abbattuto e che altri posti sono cambiati, alcuni per lasciare posto a bar occidentali. Ma anche questo fa parte della Cina: un vortice di continuo cambiamento che avvolge tutto e tutti. Anche la strada dello Xiyuan è cambiata.. Ma a quello ero preparata, chi di noi ci era già tornato, mi aveva avvisata. Ora la strada è lastricata e il palazzo di fronte, anche quello dove vivevano Frank, Nicko, Nadav, Panda e Pig, è rosso e rimodernato (almeno nella facciata). Il Gold&Silver non c'è più! Rimpiazzato, ricordi distrutti come se niente fosse. Nella Cina del 2000 non c'è spazio per i ricordi. The show must go on.





Beviamo un caffè al Sir Coffee, dove solo mettendoci piede mi sembra di sentire le note di TROUBLE IS A FRIEND e vedere Nicko che sonnecchia su una sedia mentre la Marta cazzeggia su Facebook e Micha ripete i caratteri con il suo iPad.. Nell'altra stanza Jonas e Andrea fanno i compiti per il giorno dopo e Raz esce per una sigaretta. Tra non molto arriveranno Steffen e Adi per andare a cena..


Torno alla realtà e porto gli altri a fare un giro per il campus. Gli alberi sono di un verde acceso e la tranquillità che lo pervade fa quasi dimenticare di essere in una metropoli di 7 milioni di abitanti. Ma eccola lì, che fa capolino dietro agli edifici più vecchi, imponente e bellissima, la Zifeng Tower a ricordartelo. Di nuovo mi innamoro di questa città.


Torniamo nel fiume di auto, bici, motorini elettrici e carretti per prendere un taxi per Fuzimiao. Nonostante sia una zona prettamente turistica, un giro per la città vecchia merita sempre un paio d'ore.


La cena si preannuncia divertente: BBQ. Ovviamente al posto delle alette piccanti! A fine cena, dopo una serie di trattative, convinco Andrea ad accettare la sfida.
Ordino due spiedini BU LA DE e le BT.. E la cameriera stupida mi chiede se sono consapevole che quelle sono MOLTO piccanti. Confermo e lei se ne va con un'espressione a metà tra lo scettico e il divertito.
Pochi minuti e arrivano le alette. Rosso fuoco, capaci di farti bruciare gli occhi a distanza. La laoban ride. Entrano due ragazzi, le vedono e uno di loro si lascia scappare una smorfia di terrore.
Videocamera alla mano, Andrea si butta: mangia prima la più piccola e senza darsi il tempo di soffrire, si butta sulla seconda. Un vero uomo! Le lacrime cominciano a scorrere, ma da vero combattente, mantiene la dignità. Bravo, bravo!



E oraaaaaa LET'S GO TO MAZZO!!!!
Taxi, yi jiu yi er. Non sto più nella pelle, comincio a saltellare a destra e sinistra per le stradine del 1912. Sento il richiamo! Quante serate pazzesche passate lì! Nonostante non l'abbia mai vista, mi vedo la Marta in mezzo alla pista, da sola, con le luci ormai accese che si guarda intorno "Amici? Dove siete??"


10¥ di baijiu per caricarci, una chiacchierata su quei gradini che ne hanno sentire di storie.. E siamo pronti.


Spettacolo. Tutto come prima, tutto come mi ricordavo. L'unica differenza è la mancanza di occidentali. Così come lo Xiyuan era tristemente vuoto, senza la folla di studenti internazionali, anche il Mazzo ne è quasi complessamente sprovvisto. Uno strano effetto. Anche qui mi sembra di rivedere Jacopo, Anna, Marcel e il Tongxue che girano tra i tavoli.. Per non parlare dei bicchieri rubati e della frutta scroccata.
L'alcol non tarda ad arrivare: cominciano a ballare con dei ragazzi africani e dopo poco dei cinesi ci passano la loro caraffa perchè stanno andando via. L'effetto calamita del tavolo attira subito un cameriere che ci rifornisce di whisky e te. È l'inizio della fine!
Io e Andrea torniamo a casa alle 3.30 ubriachi come spugne, in tipico Mazzo style.


Appoggiata al muro, mi addormento con la testa che gira, ma un sorriso enorme sul volto.
Buonanotte Nanchino.

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