La muraglia è uno spettacolo impressionante. Con i suoi 6400m di
mura e bastioni che si perdono all’orizzonte lungo la cresta delle montagna,
vale decisamente la fatica spesa per arrivarci.
Sveglia presto per andare alla stazione degli autobus a
Dongzhimen. Più di mezz’ora di coda per riuscire a salire su un 916. Un’ora e
mezza di traffico e si arriva alla fermata di Huairong Da Bei Lu. Qui bisogna contrattare:
mancano ancora 20km alla muraglia e i tassisti abusivi si contendono i turisti.
Ne troviamo uno simpatico che ci fa schiacciare sul sedile posteriore con un
altro ragazzo cinese, mentre un altro più in carne si siede davanti. Ci
aspetterà anche al ritorno, con una tariffa accettabile e un sacco di voglia di
chiacchierare. Apprezziamo il personaggio.
Al ritorno gli altri provano a correre al Tempio dei Lama mentre
io mi ritaglio un paio di ore di tranquillità del salotto di Anna con tè e
tortine di riso soffiato. Ci voleva proprio.
Tristi saluti, del resto tra di noi funziona così: nessuno sa in
che parte del mondo sarà nel prossimo futuro. Ma in un modo o nell’altro ci si
ritrova sempre.
Taxi per Meishi jie, ritrovo con gli altri al Mc Cafè (che ormai
è nostro) e mentre li aspetto scambio due parole con un fuwuyuan. Le occasione
per praticare la lingua, seppur limitate ai soliti convenevoli, non mancano!
Cena in un ristorantino (a quanto pare) tipico di Pechino che
possiede addirittura un proprio programma/canale/whatever televisivo e poi si
scappa in aeroporto.
Altre panchine ci aspettano. Così come i saluti. Miei
bodyguards, ci rivediamo a Padova tra un mese e mezzo!
Nessun commento:
Posta un commento