Trovare la gente giusta a Shanghai non è per niente facile.
Questa città è la perdizione, è la Las Vegas d’Oriente. Da quando sono arrivata
ho conosciuto un sacco di gente, prima o poi ne farò una lista, per non
dimenticarne neanche uno, ma la maggior parte di loro sono il prototipo dello
straniero in Cina: club animals è la definizione più rapida e precisa. Certe
persone sono fatte per stare qui, ce l’hanno nell’animo. Sono quelle persone
che non appena mettono piede in un locale cambiano espressione, sono a casa. Ma
poi, ogni tanto, un po’ per fortuna e un po’ per caso, riesci anche a
incontrare delle persone vere. Ci si mette un po’, è una cosa che richiede
tempo. Per questo un mese, un mese e mezzo a Shanghai non bastano. Perché in
questo lasso di tempo incontri centinaia di persone del primo tipo, ma fai a
malapena in tempo a conoscere quelle del secondo, che è già ora di ripartire.
Mi è capitato la settimana scorsa di incontrare una persona con
cui sono particolarmente in sintonia. E da quel venerdì notte passato a
camminare per la città ci siamo visti tutti i giorni… una volta per andare a
correre, una volta per cucinare, una volta per guardare un film… insomma, non
si fa in tempo a trovare una persona così che è già ora di ripartire. Una volta
qualcuno mi ha detto che se si crea un legame, questo legame rimane per sempre.
Ma ora anche quella persona sta per partire e le sue parole mi sembra perdano di significato o quantomeno di forza.
Non che non ci creda… proprio ieri ho rivisto Renee, dopo 8 anni
passati in due continenti diversi, in due punti opposti del pianeta. Il nostro
legame ha resistito al tempo e alla distanza, è vero… ma è raro trovarli,
questi legami.
I motivi per non voler tornare a casa si sommano uno dopo l’altro.
Tic Tac, Tic Tac
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