Quest’ultima settimana è stata piacevolmente impegnata.
Soprattutto nelle ore notturne. Ma tralascio i dettagli noiosi.
Dopo una nottata praticamente insonne, mercoledì pomeriggio
parto con Juliana alla ricerca del regalo di compleanno per la Marta: abbiamo
deciso di prenderle una bicicletta. Dopo un paio di ricerche su internet, ci
dirigiamo al Carrefour di Gubei, a tre fermate di metro da casa nostra. Un paio
di test ride all’interno del supermercato, con Juliana che appare e scompare
tra gli scaffali, e ci ridirigiamo verso la metro. Sorpresa: la bici non può
salire… Decido allora di pedalare fino a casa mentre Juliana prende la metro. A
pedalare a tutta velocità tra le strade di Shanghai, attraversando in diagonale
incroci a 4 corsie per senso di marcia, mi sento viva, esaltata. Avere un
proprio mezzo di trasporto cambia completamente il proprio rapporto con una
città. Di colpo diventa tua, ti senti a casa. Pedalo più veloce possibile, non
tanto per la fretta ma quanto per l’esaltazione del momento… un po’ perché i
miei muscoli scalpitavano per la voglia di fare un po di movimento, un po’
perché mi sembra di poter dominare la città. Basta poco a rendermi felice, eh?!
Io e Juliana arriviamo insieme… a quanto pare non mi sono poi così rammollita!
Nascondiamo bicicletta e palloncini in camera di Ricky e mi preparo
per andare a cena (anche se è più definibile merenda, visto l’orario) con
Havin. Anche qui ho un po il tempo contato: stasera c’è il free drink al bar
del World Financial Center e non voglio assolutamente perderlo! Esco dalla
metropolitana a Pudong e sono sopraffatta dalla vista. Jin Mao, Cavatappi e
Shanghai Tower sono letteralmente immersi nelle nuvole. Non di vede da fine,
sembra di essere a Gotham City. Rischio la vita un paio di volte perché non
riesco a smettere di guardare per aria.
Arrivo al 92° piano letteralmente estasiata. Da qui in realtà la vista… non c’è. Grigio, nuvole, un muro di nebbia. Un po’ inquietante, sembra di essere sospesi nel nulla. Mentre prendo il mio bicchiere di vino al bancone, penso che solo qui si può andare a ballare e a bere gratis nel bar del quinto (ormai sesto) grattacielo più alto del mondo.
Torniamo a casa alle 23.30 e a mezzanotte in punto cominciamo la
nostra festa di compleanno privata saltando sul letto con una birra in mano e
la musica a tutto volume. AUGURI RAOLU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tra una cosa e
l’altra, andiamo a letto alle 3. E la mattina dopo la sveglia suona alle 7, per
fare colazione tutti insieme. Juliana e Ricky non si svegliano in tempo quindi
la nostra sorpresa va un po’ rivista… Dopo alcuni tentativi falliti
miseramente, chiediamo esplicitamente alla Marta di andarsene un attimo in
camera per poterle preparare la nostra sorpresa… e nonostante non sia più così
“sorpresa”, rimane lo stesso a bocca aperta nel trovarsi davanti una bicicletta
circondata di palloncini colorati.
La serata comincia presto, in un ristorante italiano con delle
bottiglie di rosé e si concluderà tardi, tra shots e birre al The Apartment.
Avrei voluto vedere l’ufficio di 10 Corso Como venerdì mattina!
Mi sveglio presto anche io e così le ore di sonno arretrato
continuano ad accumularsi. La sera sono abbastanza distrutta, ma dopo una
videochiamata con Nicolò mi sveglio un po’ e recupero le energie necessarie per
raggiungere Havin e un suo amico messicano indovinate dove? Al The Apartment…
Fortunatamente Bernardo “non ha l’abbigliamento adatto” e non lo
lasciano entrare, quindi ci trasferiamo in un bar lì vicino.
Non posso non menzionare un’altra delle coincidenze che mi
piacciono tanto e mi fanno pensare quanto il mondo sia piccolo… scendo dal taxi
all’angolo tra Yongfu Lu e Fuxing Lu e mentre mi guardo intorno per capire dove
andare, vedo un ragazzo che mi guarda dall’altra parte della strada… strizzo un
po gli occhi e lui mi saluta con la mano… non ci posso credere: Matthias! Il
coinquilino di Erik che ho conosciuto qualche sera fa! 20 milioni di abitanti e
incontro uno degli unici 10 che conosco!
Finiamo in un bar con musica dal vivo e rompiamo il ghiaccio con
una partita a freccette. Sorprendentemente divertente! Dopo la sconfitta subita
da parte di Havin, propongo una rivincita a biliardo e le sfide proseguono fino
alle 2, orario di chiusura del locale. Tutti e tre abbastanza affamati, andiamo
alla ricerca di un po di street food. Impresa decisamente facile in Cina: dopo pochi
minuti siamo seduti su una panchina con degli ottimi miantiao. Ovviamente il
cibo porta sete e così compriamo delle altre birre al supermercato e ci
incamminiamo verso casa. La serata è stupenda, la temperatura è perfetta e
nessuno dei tre vuole tornare a casa. Continuiamo a camminare per le srade di Shanghai,
e io mi godo la notte con in una mano una birra e nell’altra le scarpe. Mentre
cammino scalza per la città, decidiamo di bere l’ennesima birra a casa di
Bernardo. Non so di preciso a che ora arriviamo, ma tra un bicchiere di tequila
e un dolcetto messicano, i primi raggi di sole spuntano dalla finestra. Finita
la birra passiamo quindi a caffè e biscotti. Torno a casa alle 7, letteralmente
e semplicemente contenta per la bellissima nottata.
Tempo di riposare un paio d’ore e mi sveglio completamente
carica di energia e buon umore, pronta a tirare due tiri a un pallone con Havin
e altri due ragazzi cinesi. Più tardi si unirà un ragazzo iraniano e la
superiorità occidentale in questo gioco si mostrerà senza pietà :-p
Di nuovo casa, doccia, serata con alcuni colleghi della Marta e
l’ennesimo tedesco, in visita a Shanghai per qualche giorno. Il misto di cibo
giapponese e musica dei Beatles è decisamente strano, ma l’accoppiata è
vincente e le portate ottime. Dopo parecchi brindisi a base di sakè con
scagliette d’oro, ci spostiamo in bar in stile francese retrò. Da lì andiamo al
88 e poi indovinate un po? Ripeto: 20 milioni di posti e io finisco sempre lì:
Apartment! Eccheccazzo…
Torno dall’ennesima nottata e crollo letteralmente sul letto,
dove finalmente riesco a passare 7 ore filate.
My lovely, lazy Sunday, comincia con una tazza di caffè e della
pasta del giorno prima. Buttate sul divano, io e Marta controlliamo posta e
socials e poi usciamo alla ricerca di un cestino per la bici. Lo troviamo senza
troppa fatica e poco dopo incontriamo Bernardo e Havin. La proposta di caffè si
trasforma in una birra con patine fritte.. alle 3.30 del pomeriggio. Pedaliamo sotto
la pioggia fino a un giardino circondato da galleria d’arte e sculture all’aria
aperta. Entriamo niente-popò-di-meno-che nel SIT COFFEE! Sorriso a 40mila denti
per tutte e due! Finite le birre, decidiamo di spostarci in un altro bar e
questa volta le birre sono accompagnate da un pizza (terribile). Altre
partitine a biliardo e poi le ragazze decidono di stracciare letteralmente gli
uomini al calcio balilla. Non c’è proprio speranza per loro… Dopo una serie di
vittorie a dir poco schiaccianti, facciamo l’ennesimo spostamento: il nostro
adorato sushetto sotto casa. Adoro quel posto: nuovo, pulito, tranquillo, 2
tavoli e un bancone e una gentilissima laoban ci accolgono calorosamente.
Arriviamo a casa alle 21.30 stanche come se avessimo passato la giornata a
scalare le montagne.
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